sabato 18 settembre 2010

Gli studi e l'elemosina


"Sono quella che i giornali hanno chiamato "gheddafina". Per tre volte (compreso un incontro non ufficiale) ho incontrato il leader libico, e non me ne vergogno ma non ne vado neppure fiera. L'altro giorno, però, mio padre è tornato dall'ospedale dove lavora molto inquieto e triste poichè, mentre discuteva con i colleghi della visita di Gheddafi a Roma, qualcuno di loro si è permesso di offendere noi ragazze, dandoci delle escort.
Non voglio essere giudicata per ciò che non sono. Laureata con 106, disoccupata, per vivere devo ancora pesare sulle spalle dei miei genitori, e per questo ho lavorato come commessa, cameriera, modella, hostess. Per questo, assieme ad altre 500 ragazze - per lo più gradevoli, tutte laureate e disoccupate - ho ascoltato un monologo religioso che non condivido (come non lo condividono le altre). Avessi avuto un lavoro, non avrei mai partecipato a quell'evento. Ci hanno chiamato "gheddafine", ma non si sono chiesti perchè molte di noi, con tanto di laurea, fossimo lì ad elemosinare dei soldi.
Il mio grido è di sdegno per un'Italia che non vede la precarietà lavorativa, per un Paese che si ferma al quadretto delle ragazze piacenti e del vecchio leader, che non si accorge di essere diventato un circo dove la disoccupazione quel giorno ha messo in scena una situazione di disagio. Le invio questa lettera con le lacrime agli occhi, perchè nella mia dignità di donna mi sono sentita ferita, ma vado fiera di ciò che sono.
CATIA"

Questa la lettera inviata al settimanale "Vanity Fair" ora in edicola (n. 37). Che ne pensate?

4 commenti:

  1. penso che sono cose che si sanno (almeno tra chi ha cervello in funzione, cosa sempre più rara in italia..).
    sono cose, quelle che denuncia la ragazza, che ho pensato immediatamente, però non ho mai criticato le ragazze, figlie di molti miei coetanei risucchiati dalle apparenze e con la voglia di emergere nella visibilità tramite una figlia adolescente..), semmai chi le ha usate, così come usa tutti gli italiani, tra questi i genitori che dicevo prima, ma anche quelli come me, coloro cioè che vengono presi in giro se lottano per la cultura, anziché lottare per una tessera allo stadio o per una plastica al seno prima dei 18 anni, ciao laura

    RispondiElimina
  2. Penso che chi le ha "usate" non è chi ha stilato un frettoloso giudizio di merito su di loro, sulle foto con il Corano e su presunte conversioni...
    Penso che il problema è (di nuovo e ancora) il vecchio leader di casa nostra che trova sempre le folle di cui circondarsi anche se poi i partecipanti parlano di disagi e dissensi che però nessuno eprcepisce...
    Penso che mio nonno preferiva morire di fame, e con lui moglie e figli, piuttosto che iscriversi al fascio ed ottenere la tessera nnonaria... e mia nonna andava a dissotterrare animali morti di infezione per far da mangiare ai propri figli...
    Penso che preferirei fare le pulizie ovunque piuttosto che tirarmi a lucido per "adornare" l'immagine di questa Italia meschina che il nano ama tanto...
    E mi chiedo come mai continui a vincere le elezioni, tanto più in accoppiata con quel carrozzone della Lega di cui abbiamo ben poco da andare fieri.
    E so di essere una tremenda rompiscatole... ma sono fiera di assomigliare al nonno!

    RispondiElimina
  3. Capisco la frustrazione della ragazza che ha scritto la lettera e non dubito della sua assoluta buona fede, però credo che abbia anche peccato un po' d'ingenuità.
    Quando le hanno chiesto di essere una delle 500 ragazze giovani, carine ed eleganti pagate (poco, ma pagate) per presenziare ad una lezione di religione islamica tenuta dal dittatore Gheddafi, la ragazza in questione avrebbe dovuto sentire puzza di strumentalizzazione lontano un miglio. Se si fosse chiesta "che immagine di me può uscire da quell'evento?" forse avrebbe evitato una trappola simile.
    Parlo di "trappola" perchè, nonostante le intenzioni anche cristalline delle hostess (in tal caso vittime strumentalizzate), purtroppo le immagini dell'evento hanno mostrato esattamente quello che dicevo prima: 500 ragazze giovani, carine ed eleganti disposte per denaro a "vendere" la propria dignità prestandosi ad una messinscena di dubbio gusto organizzata da un dittatore estero venuto a fare il padrone a casa nostra.

    Secondo me quello che autorizza qualche commento negativo e l'appellativo di "gheddafina" (non certo quello di escort) nei confronti della ragazza che ha scritto l'articolo è il fatto che abbia accettato il denaro. Se l'avesse rifiutato avrebbe potuto rimarcare il suo distacco da quell'evento. Ricevendolo, invece, ha accettato di metterci la faccia.

    In ogni caso sono certo che in futuro quella ragazza non ripeterà lo stesso errore.

    RispondiElimina
  4. luca ha detto davvero tutto!
    concordo, purtroppo, in pieno. Dico purtroppo perchè la verità è che in Italia ancora si può "scegliere" un lavoro (perlomeno, un lavoretto come quello) perchè non è quello che cambia la vita, eppure ci sono tantissimi disposti a passare sopra alle proprie idee e alla propria dignità per del denaro.
    Capisco la ragazza, ma io a quelle condizioni non l'avrei mai fatto.
    Avessi avuto 5 figli che mi morivano di fame, magari ci avrei anche pensato....magari.

    RispondiElimina