giovedì 3 giugno 2010

The Island



Quanto sareste disposti a pagare per un lifting? E quanto per una pelle sempre giovane? Quanto sareste disposti a pagare per guarire dalla leucemia, o per riavere l'uso delle vostre gambe dopo un incidente stradale, o per un fegato o dei reni nuovi e perfettamente compatibili?
Pensateci bene, non siate affrettati.
Quanto può valere tornare a vedere dopo la cecità? Bere a dismisura sapendo che un fegato nuovo e perfettamente compatibile col vostro è disponibile in qualunque momento vi possa servire; concedersi ogni singola sigaretta senza lo spettro di un tumore ai polmoni; mangiare le peggiori schifezze, poltrire sul divano, ingollare grassi e zuccheri a sazietà sapendo che mai nessun infarto metterà a rischio la vostra vita... Che cifra sareste disposti a spendere per ingannare la morte?
E se questo inganno comportasse un piccolo sacrificio, lo accettereste? E se il sacrificio non fosse poi tanto piccolo e non foste voi a doverlo compiere, ma qualcun altro al posto vostro, accettereste?
Queste domande non potranno non affacciarsi alla vostra mente durante la visione di "The Island".

L'umanità è scampata ad un disastro di proporzioni globali, tutto è stato contaminato ed il mondo come lo conosciamo ha cessato di esistere. Alcuni esseri umani si sono salvati, vivono in un mondo/laboratorio in cui tutto è decontaminato, indossano bracciali identificativi che rivelano cosa è loro permesso mangiare e bere, misurano la loro pressione e temperatura, li rendono rintracciabili immediatamente dal personale addetto al controllo. Controllo di che cosa? Controllo che non vengano infrante le regole di prossimità e che si sia sempre misurati, sereni e ben disposti. Di tanto in tanto qualche fortunato vince la lotteria e si aggiudica così il favoloso premio: il trasferimento sull'Isola (the Island, appunto), l'unico luogo incontaminato ancora esistente. Peccato solo che l'Isola non esista e che l'intera esistenza dei "sopravvissuti" sia falsa.

Un film d'azione e fantascienza - futuribile - rovinato solo, a parer mio, dalle solite, immancabili "americanate"; se ci si fosse attenuti maggiormente alle leggi dettate dalla fisica si sarebbe ottenuta un'opera davvero in grado di appassionare, coinvolgere e far riflettere su problemi etici e morali. Un'ottima occasione vanificata da cadute dal 35° piano in seguito alle quali i protagonisti si graffiano soltanto un pochino il viso e s'impolverano i jeans.
Comunque, appena esce sul mercato un Calabrone io lo compro! A costo di fare un mutuo!

5 commenti:

  1. Interessante! ^__^
    Me lo segno nella lista dei film da vedere! ^__^

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  2. io l'ho visto e proprio per gli inquietanti scenari etici accennati mi è piaciuto moltissimo. La resa non è eccezionale. Però è un film godibile!

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  3. Anche a me era piaciuto, è del genere dei miei film di fantascienza preferiti: non quelli con improbabili astronavi, ma quelli che ci fanno vedere appena un poco più in là dove potremmo andare a finire.

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  4. Visto e copiato in DVD....
    Entrato nella mia videoteca, anche se non proprio all'altezza di Matrix o di Bled Ranner....

    Ma..... un Calabrone????

    spega me io scemina......

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  5. * Luca, guarda, lo consiglio proprio!

    * Zion, cosa intendi con "resa"? Non sono una cinefila esperta, divido solo in due categorie: "Mi piace" e "Non mi piace"... Dai, dai, istruiscimi!

    * Cinciamogia, è proprio la futuribilità della vicenda che rende il film inquietante e... bello. Sono d'accordo con te!

    * Micia, ma come fai a chiedermi cos'è un Calabrone?!? Proprio TU?!? Guarda qui, secondi da 49 a 51: QUELLO è il Calabrone!

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