domenica 16 novembre 2008

La fortuna è cieca, ma...


La jella ci vede benissimo! Aspettavo da mesi questo stage a Saronno: la possibilità di lavorare sotto la guida diretta del Maestro fondatore della disciplina che pratico, l’opportunità di essere guidata e corretta direttamente da colui che ha ideato e codificato il T’Ien Shu, l’occasione di poter attingere direttamente dalla fonte la filosofia che sorregge e guida questo stile di Kung Fu occidentale.
L’appuntamento era per sabato pomeriggio alle 15.00 in palestra. Ed io dieci ore prima me ne stavo impegnata in un poco edificante tete a tete con il water, lo stomaco completamente rivoltato ed intento a dare l’estremo saluto alla mia cena.
Poco male, penso, avrò preso un colpo di freddo e, nonostante le poche ore di sonno, sarò in forma per salire sul tatami.

Già, peccato che, nel frattempo, il mio fidanzato nonché Maestro si becca un febbrone da cavallo (38 ½ , 39… e termometro fisso nonostante la Tachipirina). E, per coronare al meglio la mattinata, alle 8.30 ci arrivano in casa muratori, piastrellisti, elettricista ed imbianchini. Tutti insieme. Il giardino sembrava una concessionaria d’auto e la casa un cantiere.

Nonostante le mie resistenze, Davide insiste affinchè almeno io prenda parte allo stage trascurando i miei doveri di crocerossina improvvisata e così eccomi salire sul tatami. Con la testa ed il cuore un pochino altrove ma comunque intenzionata a dare il meglio.
Attorno alle 16, nel bel mezzo dello stage di base, altra capatina in bagno per dare l’estremo saluto anche al pranzo e poi di nuovo a provare tecniche, deviazioni, squilibri e proiezioni.

In tutta onestà, al di là di quanto avviene sul tatami, che ho comunque perso in gran parte non avendo partecipato alla giornata odierna, mi è spiaciuto molto perdermi anche il lato umano dello stage. La vicinanza coi Maestri, la possibilità di cenare con loro e con gli altri compagni d’allenamento (alcuni dei quali si incontrano solo in occasione degli stages, vivendo e praticando in città lontane come Aosta e Lastra a Signa), lo scambio di opinioni, di impressioni ma anche di battute con questi strani amici che incrociano la nostra strada soltanto tre o quattro volte in un anno ma che non si può chiamare semplici conoscenti (Ale, sei un tesoro di persona, nonostante la “vigliaccata” di mettermi in coppia con Vincenzo, eh! He! He! Aspetto di rivederti al prossimo stage, che sarà certamente uno scialo!)… Tutto questo l’ho perso, purtroppo. E ancora più di me ha perso Davide. Ma ci rifaremo alla prossima!
…Jella permettendo…

3 commenti:

  1. Ciao carissima Viviana... sei passata mentre preparavo il post di domani.
    Così ti ho rincorsa per darti un abbraccio e un sorriso e augurarti un'ottima settimana.

    Anche a me mancano i tuoi passaggi quotidiani... ma ti aspetto, non pensare che non lo faccia!

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  2. un classico, tutte le sfortune capitano assieme. Ci sarà per fortuna un'altra occasione. :-)
    Ciao ciao anche al tuo pranzo... :-P

    Zion

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  3. * Kai, sei troppo carina! Grazie, grazie, graaaaazieeeeee! E un abbraccione!

    * Zion, mamma mia, che jellaccia nera. Lo so, ci sarà certamente un'altra occasione, ma che nervi perdere una simile opportunità!
    Ciao bella!

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