venerdì 2 maggio 2008

Il cammino della vita


Ho ricevuto questa mail da un caro amico, Maestro di arti marziali e squisita persona. Via mail circola tanta spazzatura, girano tante "catene di S. Antonio" insulse... per questo ho voluto dare spazio a questa mail, perchè riluce di gioia, infonde speranza, è tutt'altro che insulsa.
Buona lettura e buon cammino!

Molti sono convinti che la nostra vita sarà migliore quando saremo sposati, quando avremo un primo figlio o un secondo.
Poi ci sentiamo frustrati perché i nostri figli sono troppo piccoli per questo o per quello e pensiamo che le cose andranno meglio quando saranno cresciuti.
In seguito siamo esasperati per il loro comportamento da adolescenti. Siamo convinti che saremo più felici quando avranno superato questa età.
Pensiamo di sentirci meglio quando il nostro partner avrà risolto i suoi problemi, quando cambieremo l'auto, quando faremo delle vacanze meravigliose, quando non saremo più costretti a lavorare.

Ma se non cominciamo una vita piena e felice ora, quando lo faremo? Dovremo sempre affrontare delle difficoltà di qualsiasi genere. Tanto vale accettare questa realtà e decidere di essere felici, qualunque cosa accada.

Alfred Souza* dice: "Per tanto tempo ho avuto la sensazione che la mia vita sarebbe presto cominciata, la vera vita! Ma c'erano sempre ostacoli da superare strada facendo, qualcosa di irrisolto, un affare che richiedeva ancora tempo, dei debiti che non erano stati ancora regolati. In seguito la vita sarebbe cominciata. Finalmente ho capito che questi ostacoli erano la vita."
Questo modo di percepire le cose ci aiuta a capire che non c'e un mezzo per essere felici ma la felicita è il mezzo.
Di conseguenza, gustate ogni istante della vostra vita, e gustatelo ancora di più perché lo potete dividere con una persona cara, una persona molto cara per passare insieme dei momenti preziosi della vita, e ricordatevi che il tempo non aspetta nessuno. Allora smettete di aspettare di finire la scuola, di tornare a scuola, di perdere 5 kg, di prendere 5 kg, di avere dei figli, di vederli andare via di casa.
Smettete di aspettare di cominciare a lavorare, di andare in pensione, di sposarvi, di divorziare. Smettete di aspettare il venerdì sera, la domenica mattina, di avere una nuova macchina o una casa nuova. Smettete di aspettare la primavera, l'estate, l'autunno o l'inverno.
Smettete di aspettare di lasciare questa vita e decidete che non c'è momento migliore per essere felici che il momento presente. La felicità e le gioie della vita non sono delle mete ma un viaggio. Un pensiero per oggi: lavorate, come se non aveste bisogno di soldi; amate come se non doveste soffrire; ballate, come se nessuno vi guardasse.

Ora rifletti bene e cerca di rispondere a queste domande:

1 - Nomina le 5 persone più ricche del mondo.
2 - Nomina le 5 ultime vincitrici del concorso Miss Universo.
3 - Nomina 10 vincitori del premio Nobel.
4 - Nomina i 5 ultimi vincitori del premio Oscar come miglior attore o attrice.

Come va? Male? Non preoccuparti. Nessuno di noi ricorda i migliori di ieri. E gli applausi se ne vanno! E i trofei si impolverano! I vincitori si dimenticano!
Adesso rispondi a queste altre:

1 - Nomina 3 professori che ti hanno aiutato nella tua formazione.
2 - Nomina 3 amici che ti hanno aiutato in tempi difficili.
3 - Pensa ad alcune persone che ti hanno fatto sentire speciale.
4 - Nomina 5 persone con cui passi il tuo tempo.

Come va? Meglio? Le persone che segnano la differenza nella tua vita non sono quelle con le migliori credenziali, con molti soldi, o i migliori premi... Sono quelle che si preoccupano per te, che si prendono cura di te, quelle che ad ogni modo stanno con te. Rifletti un momento. La vita è molto corta!

Qualche anno fa, alle Paraolimpiadi di Seattle**, nove atleti, tutti mentalmente o fisicamente disabili erano pronti sulla linea di partenza dei 100 metri. Allo sparo della pistola, iniziarono la gara, non tutti correndo, ma con la voglia di arrivare e vincere. In tre correvano, un piccolo ragazzino cadde sull'asfalto, fece un paio di capriole e cominciò a piangere. Gli altri otto sentirono il ragazzino piangere. Rallentarono e guardarono indietro. Si fermarono e tornarono indietro...ciascuno di loro. Una ragazza con la sindrome di Down si sedette accanto a lui e cominciò a baciarlo e a dire: "Adesso stai meglio?" Allora, tutti e nove si abbracciarono e camminarono verso la linea del traguardo.
Tutti nello stadio si alzarono, e gli applausi andarono avanti per parecchi minuti. Persone che erano presenti raccontano ancora la storia. Perché? Perché dentro di noi sappiamo che la cosa importante nella vita va oltre il vincere per se stessi. La cosa importante in questa vita é aiutare gli altri a vincere, anche se comporta rallentare e cambiare la nostra corsa.


* Ho cercato su Wikipedia: questo nome non trova alcuna corrispondenza. Non so se questo individuo sia reale o meno, tuttavia le parole attribuitegli trovo meritassero spazio.

** Non ho trovato nessuna conferma che questo fatto sia realmente avvenuto. Ho cercato sul sito antibufala di Paolo Attivissimo ma non vi è alcuna notizia in merito. Quindi non so dirvi se si tratti di un fatto reale o di una bufala ancora non recensita... Però spero tanto sia vero!

L'immagine a inizio post si intitola "Speranza", di Matteo Capone. Trovate info cliccando sull'immagine stessa oppure qui.

11 commenti:

  1. Indipendentemente da tutto..
    "Non c'e un mezzo per essere felici ma la felicita è il mezzo." sono grandi parole :-)

    RispondiElimina
  2. Questa frase ha colpito molto anche me... :-)
    Lieta che la pensiamo allo stesso modo!

    RispondiElimina
  3. SIAMO ASSOLUTAMENTE TUTTI D'ACCORDO!!! : D

    RispondiElimina
  4. Belle parole.
    Meritano una lettura e una riflessione...
    Ciao!
    ^__^

    RispondiElimina
  5. * Ishin, è sempre un gran piacere quando accetti il mio invito a prendere un thè! :-)

    * Ben tornato, Luca! Sì, anche secondo me valeva la pena leggere e riflettere su queste parole... Sono davvero lieta che le persone con le quali ho voluto condividerle condividano anche il mio pensiero in merito! A presto! :-)

    RispondiElimina
  6. Non sono daccordo totalmente sulla prima parte, mi sembra un po' artificiosa (devi averlo pensato anche tu se hai cercato su Attivissimo!)... pensare al futuro e a migliorarlo, non sono daccordo che sulla macchina nuova e altre cose materiali, ma che i figli diventino grandi pensare alle cose future senza per questo non vivere il presente, e' umano

    Per il resto il post fa pensare e dice cose anche profonde... L'immagine finale degli atleti disabili e' comunque un racconto bello che pero' non rende giustizia alle persona anche non disabili capaci ugualmente di gesti e attenzioni grandi
    buona giornata

    RispondiElimina
  7. Ciao Suburbia! Per la verità su Attivissimo avevo cercato notizie circa le Paraolimpiadi, senza peraltro trovare alcun tipo di riscontro (nè a favore, nè contrario a quanto circola via mail).
    Ho voluto pubblicare questa mail perchè, in generale, trovo sia vero anche quanto afferma nella prima parte: tendenzialmente, proiettiamo la felicià nel futuro (quando saremo sposati, quando saremo genitori, quando avremo un lavoro migliore, quando i figli saranno cresciuti, quando faremo le vacanze che sogniamo...) e, così facendo, troppo spesso ci dimentichiamo di afferrare le gioie che la vita ci offre ogni singolo giorno. Stamattina, mentre pedalavo per andare al lavoro, sopra il lago ho visto due poiane eseguire un volo di corteggiamento (le ho anche riprese perchè, proprio perchè cerco di cogliere la bellezza e la felicità in ogni momento e non solo proiettandola nel futuro, viaggio sempre armata di macchina fotografica!). Questo fatto non ha cambiato le sorti del mondo, non mi ha reso più celebre nè ha aumentato il mio conto in banca, ma mi ha migliorato la giornata... :-)
    Per quanto riguarda ciò che dici su disabili e non disabili, è vero che tanto gli uni quanto gli altri sono capaci di... miseria e nobiltà: la nobiltà d'animo non è legata a fattori fisici. Tuttavia ritengo che chi soffre - o ha sofferto - sia in grado di meglio comprendere e sostenere l'altrui sofferenza.

    RispondiElimina
  8. passare di qui fa bene allo spirito! Grazie Vivy per la pausa di riflessione che ci hai regalato! A suburbia, col massimo rispetto, dico che a volte bisogna guardare senza cercare la sterile polemica, anche perchè a furia di cercarla la si trova, e ci si dimentica di andare al di là del muro
    Bax

    RispondiElimina
  9. Ciao Vivi-col-cuoricino! Che bel complimento che mi hai fatto, grazie!
    Un abbraccio.

    RispondiElimina
  10. Ciao, ho visto che ti sei informata per scoprire se la storia è una bufala. Volevo solo informarti che a Seattle le paralimpiadi non si sono mai tenute e non ci sono testimonianze documentate di fatti simili accaduti in altre circostanze.

    Questo ovviamente non toglie nulla alla validità morale della storia, che trovo commovente.

    RispondiElimina
  11. * Ciao Carlo, ben venuto!
    Ti ringrazio per le informazioni che mi hai fornito.
    E, arricchita dalla nuova consapevolezza, concordo comunque con le ultime due righe: è bello commuoversi per una bella fiaba, sperando che un po' della bontà di quel racconto entri anche nelle nostre indaffarate vite.
    Ciao!

    RispondiElimina