mercoledì 2 aprile 2008

E' bio... logico?


Alcune settimane or sono avevo letto i toni entusiastici con cui si affermava che nelle mense scolastiche odierne è in forte crescita il consumo di cibi biologici.
Oggi, rincasando dal lavoro, sono passata davanti ad una scuola elementare (oddio, si chiamano ancora così? O sono le scuole primarie? O... Va beh, la scuola frequentata da bimbi tra i 6 e i 10 anni, per capirci!) ed all'esterno era affisso un cartello indicante i cibi biologici di questa settimana: limoni ed aglio.

Ora... non per fare la polemica ad ogni costo... ma mi sfugge il reale impatto che questi alimenti possono avere sulla nutrizione globale dei bambini...
Voglio dire: o si propone un menù del tipo tagliolini all'aglio, petto di pollo al limone, limonata e macedonia di frutta con aglio (appetibile solo in caso di attacco da parte dei vampiri), oppure questi due alimenti non credo vengano utilizzati poi un granchè nel corso della settimana...

Voi che dite? Avete scuole che propongono cibi biologici? Sono cibi "veri" (che so: pomodori, riso, insalata...) o no?
Aggiornamento: questa settimana (dal 10 al 16 aprile), arance biologiche.
Settimana dal 17 al 23 aprile: non segnalato.
Settimana dal 24 al 30 aprile: arance biologiche.

6 commenti:

  1. Ciao carissima... domani posto il MeMe... un po' tardino, ma insomma dai, perdonami...
    Ti abbraccio, buona notte!

    RispondiElimina
  2. A proposito... no, non è per nulla (bio)logico... che assurdità! Potrebbero fare a meno di affiggere cartelli, se non riescono a rimediare dei VERI CIBI biologici...
    Ri-ciao!

    RispondiElimina
  3. Ciao Rosaspina!
    Nessun problema per il MeMe: sei anzi stata estremamente carina a soddisfare la mia curiosità e "svolgere il gravoso compito! :-)
    Per quanto riguarda il cartello, credo sia obbligatorio o, comunque, affisso per accordo coi genitori. Terrò d'occhio anche la prossima settimana, magari si è trattato solo di un caso (spero!).
    Da te, che tu sappia, le scuole offrono cibi biologici?
    Contraccambio l'abbraccio, a presto!

    RispondiElimina
  4. ehm... buoni i menù a base di aglio e limone... mah... sono molto perplessa... che senso ha fare un po' bio e un po' no è pubblicizzare che nell'alimentazione dei bimbi l'aglio e il limone usato sono bio??!! mi sfugge qualcosa....

    RispondiElimina
  5. Sono d'accordissimo sul consumo di cibi biologici. Niente pericolosi pesticidi o diserbanti; rispetto dei ritmi di crescita e maturazione dei prodotti; colori, profumi e sapori non artificiali. Le "solite" coltivazioni da questo punto di vista non reggono il confronto con i cibi biologici. Ma la qualità costa, e il prezzo di certo non favorisce i prodotti naturali in un mondo come il nostro in cui l'unico costo di cui ci si preoccupa (anche con delle ragioni, per carità) è quello economico.
    Trovo lodevole l'iniziativa di quelle mense scolastiche che propongono cibi biologici: è importante proprio per cambiare questo modo di pensare, educando a un consumo più rispettoso sin da piccoli. Certo, se ci si limita ai limoni e all'aglio non si va troppo lontano, ma tutto sommato credo che lo sforzo sia da premiare.

    Io ho la fortuna di avere un piccolo orto e alcuni alberi da frutta (e soprattutto un nonno e un papà che mi hanno trasmesso la loro passione per la natura e il lavoro agricolo, chiamiamolo così), quindi sono da sempre stata abituata a mangiare frutta e verdura coltivata naturalmente. Però per quelle colture che per un motivo o per l'altro non posso far crescere personalmente a casa sono costretta a rivolgermi ai comuni banchi dei mercati o dei supermercati, sui quali i prodotti biologici sono sconosciuti. I rarissimi negozi specializzati della mia zona hanno prezzi proibitivi, non lo posso negare. Il freno maggiore alla diffusione dell'agricoltura biologica è sempre questo: bassi profitti per chi vende e alti prezzi per chi compra. E' un meccanismo che gira al contrario di come dovrebbe (o sarebbe bene girasse). Rendersene conto è un primo passo ma, se le piccole scelte quotidiane non bastano, ammetto di non avere idea di come si potrebbe invertirne il moto.

    RispondiElimina
  6. * Vivi, meno male! Pensavo che sfuggisse soltanto a me qualcosa...
    Per l'amor del cielo, poco è meglio di niente, ma aglio e limoni... Tanto per poi scrivere "qui si mangia biologico"... Bhof!
    Grazie mille per il tuo commento e buona serata, tesora!

    * Ciao Ross! Certo, sei una privilegiata: aver spazio e capacità per coltivarsi qualcosa per conto proprio non è da tutti... Anche io sono completamente d'accordo con la coltivazione biologica (sarà anche perchè mi ricordo di quando, da piccola, andavo nell'orto con i miei nonni e mi mangiavo susine e lamponi e fragole dopo averle soltanto sciacquate velocemente con l'acqua del giardino... di quando mi spiegavano che le coccinelle e i lombrichi erano buoni, perchè le une mangiavano gli insetti cattivi e gli altri smuovevano la terra e facevano bene alle piantine...); quello che mi sconcerta è lo sbandierare il ricorso al biologico anche quando questo è del tutto marginale, come nel caso della scuola vicino a casa mia. La Lombardia, stando all'articolo che ho citato nel post, è la prima regione per uso di biologico nelle mense scolastiche. Ma se anche le altre mense si limitano a limoni ed aglio... :-S
    Verissimo ciò che dici circa il costo, ma a proposito sto preparando un post ad hoc e non voglio rovinare la sorpresa... :-D
    Grazie del commento e buona serata!

    RispondiElimina