lunedì 21 aprile 2008

Demolition man


John Spartan è un poliziotto d’azione, non riesce a starsene con le mani in mano ed è pronto a tutto pur di acciuffare i malviventi; proprio questo suo caratterino gli vale il soprannome di “demolition man”. Ma quando viene accusato di aver causato, col suo comportamento, un elevato numero di morti civili, la condanna non può essere che una: lo sperimentale criocongelamento, un’ibernazione forzata che elimina il problema della gestione dei detenuti sino a quando questi non sono pronti per tornare in libertà.

Ora l’azione si sposta nel 2032. La città di San Angeles – sorta dopo il Grande Terremoto che ha raso al suolo San Diego e Los Angeles – è pacifica e prosperosa, la polizia metropolitana deve solo evitare che i dissidenti imbrattino gli edifici con dei murales, ogni possibile elemento nocivo per la salute è stato messo al bando in quanto illegale.

Ma in questa idilliaca serenità qualcosa va storto ed il terribile Phoenix, psicopatico criminale che aveva ucciso le persone facendo incolpare Spartan, viene “scongelato”. Non solo: durante il suo periodo di criocongelamento è stato rieducato con tecniche di arti marziali, conoscenza approfondita delle armi da fuoco, corsi avanzati per hacker… nei primi minuti di libertà dissemina alle sue spalle una scia di cadaveri, gettando nel panico l’impreparata polizia che da decenni non affrontava crimini violenti. L’unica soluzione è quella di “scongelare” anche John Spartan, il solo che conosca Phoenix e che fosse riuscito ad acciuffarlo, assicurandolo alla giustizia.
Naturalmente anche il “demolition man” era stato rieducato, nel corso del suo periodo di detenzione: ha imparato a sferruzzare maglioni!
Questa è solo una delle situazioni comiche di cui è infarcito il film (qui, o cliccando sull'immagine d'apertura, la scheda), del quale erano stati scritti fiumi d’inchiostro al momento dell’uscita nelle sale per il nudo di Sylvester Stallone trascurando scene ben più meritevoli di menzione.

Nota a margine merita Wesley Snipes, il temibile Phoenix, che sfoggia una buona plasticità di movimento nell’esecuzione delle tecniche marziali. Tutto merito della pratica, reale e non soltanto da copione, della Capoeira, arte marziale di origine brasiliana celebre per i movimenti estremamente coreografici.
Per quanto riguarda la Capoeira, poi, vi invito a leggere questo interessante e davvero ben realizzato post, scovato curiosando qua e là per il web, dal quale traspare tutta la passione che l'autore ha per questa antica e particolare disciplina.

4 commenti:

  1. ti saluto e me ne vado! di questo genere di film non apisco un tubo!!!
    BACI

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  2. He! He! He! Che simpatica che sei sempre! Contraccambio i baci e spero di trovare presto un tuo commento... magari su un altro film! ;-)

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  3. L'ho noleggiato ieri sera. Davvero molto divertente! La storia delle conchigliette e delle parolacce per la carta mi ha fatto morire dal ridere!
    Belli i film che consigli. Il prossimo che voglio trovare è "Hot Fuzz".
    Ciao e buon mercoledì.

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  4. Uh, sì sì, guarda anche Hot Fuzz, che è davvero bello!
    Le conchigliette e relative imprecazioni hanno fatto sganasciare dalle risate anche me... :-D
    Se trovi Hot Fuzz poi fammi sapere che ne pensi, ok?

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